My Place

Ho un luogo interno che non conoscevo, ora tutto va a finire là. Non so che cosa vi accada.
M. Rilke – I quaderni di Malte Laurids Brigge


In scena tre corpi nudi – o meglio in biancheria intima – volutamente messi in evidenza: masse corporee vive e non censurate, vere, oneste e ben diverse da quelle che ancora oggi siamo abituati a vedere in mostra sui giornali, su internet, in televisione. Tre donne non più giovani ma non ancora vecchie, certamente non perfette. Ma belle. Perché autentiche. E disposte, in uno show surreale, ad offrirsi al pubblico per quello che sono, corpi senza casa né spazio, sfrattate dal proprio io, lanciate a inseguire, divorare e moltiplicare le proprie ombre. Con passo leggero e sguardo ironico e tragicomico sul femminile.

Il corpo – casa è l’immaginario intorno a cui si sviluppa il lavoro di scena, da quel luogo le attrici partono per svelare momenti di fragilità e di bellezza, per restituire spaccati di intimità, per disvelare un posto segreto, un luogo fisico o uno spazio dentro di noi, comunque territorio della visione. Poche parole, quadri visivi, corpi in movimento. Un racconto fisico che va a indagare i luoghi dell’intimo.

MY PLACE segna l’occasione di mettere a confronto due poetiche diverse e affini. Due sguardi sul femminile. Si incontrano la ricerca di un movimento che nasce da corpi non convenzionali e la sperimentazione sulla drammaturgia autografa, lo sguardo ironico e l’indagine sul contemporaneo. Le attrici autrici di Qui e Ora prestano corpo alle visioni di Silvia Gribaudi e offrono a loro volta alla coreografa e performer un immaginario contemporaneo con cui mettersi a confronto

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Residenze La Piccionaia (Vicenza) | L’arboreto – Teatro Dimora (Mondaino RN) | Olinda –Teatro La Cucina (Milano)

Un progetto di Qui e Ora Residenza Teatrale Ricerca materiali Francesca Albanese, Silvia Baldini, Silvia Gribaudi, Laura Valli Regia Silvia Gribaudi Assistente alla regia Roberto Riseri Con Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli Assistente alla regia Roberto Riseri Disegno luci Silvia Gribaudi e Domenico Cicchetti Foto Michela Di Savino Genere Physical theatre


Dicono di noi #

DA KRAPP’S LAST POST – LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE di Vincenzo Sardelli  “Un modo per sfatare i canoni tradizionali di bellezza, per criticare la società omologante e rappresentare un mondo rilassato, è “My place – Il corpo e la casa”, di Qui e Ora residenza teatrale…. la sapidità controcorrente di uno spettacolo che pone in dialettica corpo, età e ruolo della donna nella società contemporanea… Non occorrono troppe parole. Che poi è lo stile di Silvia Gribaudi. Che riduce in brandelli la prosa, abbatte gli steccati della danza, raccoglie i cocci della cultura borghese. Fa tutto un fascio dei costumi di scena e ne accende un falò, alla cui luce rischiara il nostro essere frantumato dal consumismo e dalle apparenze vuote, per ricomporlo poi amorevolmente.”

DA Q CODE MAG di Gabriella Ballarini “Ci sono corpi che sono case, che sono strade, che sono danze e poi c’è un posto, il mio posto o meglio My Place. Tre donne in mutande e reggiseno. Il corpo e la casa. Il contenuto e il contenitore. Io, tu e lo spazio attorno. Tre corpi-rifugio che risplendono di normalità, corpi appesantiti dagli anni, alleggeriti dalla bellezza del gesto delle mani e dei piedi e delle scarpe. Smascherato il corpo, My Place ci chiede di rallentare la corsa. Da vedere, a qualsiasi costo.”

GIGI GHERZI – TEATRO DEGLI INCONTRI  “My place” di Qui e Ora Residenza Teatrale, visto ieri sera a Danae Festival, a Milano, è spettacolo bello e visionario. In scena i corpi di oggi, corpi senza più casa e senza più spazio, corpi costretti all’autosufficienza, a mostrarsi, performare, sbattersi, esibirsi. Gli stilemi della danza fatti amorosamente a pezzettini per restituire il frantumato del nostro essere corpi senza posti in cui abitare.

DA PERSI IN SALA – QUANDO LE PROIEZIONI DELL’ANIMA DIVENGONO STANZE E SOFFITTI di Luisa Gasbarri  “Le tre attrici della compagnia, Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli, guidate dalla sensibile regia di Silvia Gribaudi, hanno provveduto a smantellare con movimenti a tratti materni, rotondi, invasivi o morbidi fino al languore, l’individualismo abituale imposto dalla scena, nonché dal mondo occidentale. Lo scopo delineare un corpo femminile non convenzionale, mostrarlo nella sua autenticità al di là degli stereotipi imperanti, farne un essere umano scevro da ritrosie, censure, nella verticalità spasmodica del suo perenne perdersi e offrirsi.”

DAL BLOG DI ATTRAVERSAMENTI MULTIPLI  “L’informalità, la percezione di un lavoro apparentemente non rifinito, volutamente sporco, nasconde una forma, un’estetica… La casa. L’elemento della voce, del racconto, dello spaccato di vita, parziale, quasi flash visivo, si inserisce in un panorama, letteralmente, fisico…”

Rassegna stampa (link esterni)

Silvia Gribaudi: a Danae la sostenibile leggerezza dell’essere
Ci sono corpi che sono case, che sono strade, che sono danze e poi c’è un posto, il mio posto o meglio: MY PLACE. 
Quando le proiezioni dell’anima divengono stanze e soffitti


 

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Milano / Teatro Litta
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Milano / Teatro Litta
15.Novembre.2022

Reggio Emilia / Teatro Piccolo Orologio
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