Terra di Rosa – Vite di Rosa Balistreri
TERRA DI ROSA è la storia della Cantatrice del Sud, Rosa Balistreri, cantante folk siciliana che negli anni ‘70 è stata tra i grandi protagonisti della riscoperta della canzone popolare.
Rosa, una bambina che diventerà una donna forte e coraggiosa, che non si adeguerà mai al ruolo di figlia e moglie fissato per lei dalla famiglia e dalla società. Rosa che imparerà a leggere e scrivere a 22 anni per non essere più schiava. Rosa, cresciuta nei campi, tra mafia e fascismo, che canterà di liberazione e rivoluzione, facendo risuonare il suo canto per tutta la Sicilia, come un urlo. Rosa che con la sua voce girerà il mondo, tenendo i piedi sempre ben piantati nella sua terra d’origine, per non perdere mai il contatto con la vita, difficile, aspra, appassionata.
Ho conosciuto le canzoni di Rosa Balistreri da bambina. Mia nonna mi cantava sempre le ninne nanne in dialetto per farmi addormentare. Al mercato, tra un urlo e l’altro, i commercianti intonavano dei canti, affascinanti, ma a volte incomprensibili. Mia madre mi diceva che facevano parte della nostra tradizione popolare e che molti di questi non si sapeva a chi realmente appartenessero, erano di tutti.
Ho conosciuto la voce di Rosa Balistreri da adulta, un giorno, per caso. Una voce profonda, dura e aspra, dolce e commovente. Ho scoperto una storia universale, che non è solo di Rosa, ma di tutte le donne e di tutti gli esseri umani.
E ho cominciato a raccontarla questa storia, in diverse forme (recital, spettacolo di narrazione, cunto, ecc.), in diversi tempi e in spazi insoliti, non canonicamente teatrali: case private, cantine, circoli arci, associazioni culturali, cooperative, centri sociali, occupati, per rifugiati hanno aperto le loro porte alla storia di Rosa Balistreri. Lo spettacolo si è trasformato ogni volta, in base agli spazi (a volte molto limitati, altre molto ampi) e ai differenti gruppi di persone che andava a incontrare. In ogni luogo e con ogni spettatore c’è stato sempre un tempo dedicato alla condivisione di quello che si era appena vissuto insieme.
di e con Tiziana Francesca Vaccaro
aiuto regia Giovanni Tuzza
musiche originali Andrea Balsamo
Vincitore del premio di pubblico e giuria Calandra 2019
Vincitore del premio del pubblico Ermo Colle 2018
Vincitore della Rassegna Stazioni d’emergenza 2017 IX edizione – Napoli
Vincitore del concorso TeatrOfficina 2016 per compagnie e artisti emergenti.
Menzione speciale al festival TAGAD’OFF 2016 – Festival della nuova drammaturgia lombarda.
Dicono di noi #
Vincenzo Sardelli / Krapp’s Last Post
Inebriata, invasata come Rosa, Tiziana Vaccaro si impossessa della scena. Diventa maliarda, lupa, Medea. Un testo dove l’italiano si alterna al dialetto. La metrica è quella della canzone siciliana. Vaccaro spiritata, espressionista, la interiorizza in maniera spontanea.
In questo spettacolo, rifinito da un incessante labor limae, ogni frase è un senso compiuto. Ogni parola è verso e parte da dentro, esattamente come il canto di Rosa. Il magnetismo della “cantatrice di Sicilia” arriva anche a chi non l’ha mai conosciuta o sentita cantare. Un testo poetico, che è riconoscimento, omaggio, identificazione.
Silvia Limone / Krapp’s Last Post
[…] merito della Vaccaro di interpretare Rosa con una passione e una forza travolgenti, utilizzando voce e mimica, rendendoci non solo spettatori di una vita, ma anche compagni partecipi della lotta. Intensa e vera, i suoi sguardi e la sua voce ci portano dall’assolata Sicilia fino al tour di Rosa e al suo successo.
Piero Ferrante / Narcomafie
In Terra di Rosa c’è tutto. E il tutto è chiaro e riconoscibile. Nella povertà estrema e ricercata della scenografia, tanto essenziale da restarne inebriati, come se ogni elemento, anche il più insignificante, vivesse di proprio significato. Nelle musiche che non cedono una sola volta al barocchismo. Nell’espressività lacerante dell’attrice, sui muscoli del cui viso le emozioni paiono ombreggiate da un qualche dio primitivo, che le ha date in dote, identiche, a tutti gli uomini e a tutte le donne di Meridione. È importante, Terra di Rosa. Ed è uno spettacolo che ci coinvolge tutti. Perché ci spalanca in faccia l’evidenza spietata di un mondo cinico che non cresce mai.
Gabriella Ballarini / QCode Magazine La protagonista guarda il pubblico negli occhi ad ogni colpo di scena, ti guarda dentro e ti estorce tutte le lacrime, ti esorta ad ascoltare, ti permette di sorridere, ti invita a partecipare. […] Tiziana Vaccaro ha cucito una regia fatta di luci e voci, quelle che vengono dalla pancia, quelle digerite dallo stomaco, quelle vomitate di bile e sbarre alle finestre. […] La storia che ci viene raccontata ci chiede di guardarci allo specchio, di sentirci pugno di terra in faccia alle ingiustizie, ci chiede di urlare la verità a costo della vita, ci chiede di riconoscerci nella nostra voce e di ricercare le ragioni per cui le parole escono e incontrano gli altri.
Francesca Romana Lino, Rumorscena
[… ]la generosità di Tiziana F.Vaccaro la porta a una drammaturgia difficile, che indugia per buona parte dello spettacolo sugli anni più duri della vita di Rosa raccontati fra candore e ironia, nel colore caldo e confidente del dialetto e di una lingua popolare fatta di saggezza e arguzia contadina.
Beatrice Marzorati, Milano Teatri
[… ]Vaccaro fornisce senza dubbio una buona prova d’attrice: cimentarsi nell’interpretazione di Rosa dando realmente corpo ad una voce impegnativa e tecnicamente complessa come quella della Balistreri richiede coraggio e padronanza, plauso al merito.